L’Ufficio speciale per il Tevere e l’Agro romano viene istituito nel 1903 all’interno del Corpo reale del Genio civile della Provincia di Roma, in sostituzione dell’Ufficio tecnico speciale per la sistemazione del Tevere, costituito con decreto del Ministero dei Lavori pubblici del 28 gennaio 1876 e già preposto al Tevere urbano. Agli inizi del Novecento l’Ufficio speciale per la sistemazione del Tevere ha tra i suoi compiti anche il completamento della costruzione del palazzo di Giustizia e del Policlinico, assumendo per questo la denominazione di Ufficio speciale del Tevere urbano. Tale organismo sopravvive solo pochi anni (1901-1903) e viene soppresso con Regio Decreto n. 353 del 20 luglio 1903, facendo rientrare le competenze per le opere di edilizia demaniale nel Servizio generale, mentre le competenze sul Tevere urbano vengono affidate ad una nuova struttura preposta al servizio idraulico; in tale struttura si concentrano anche i lavori di bonifica dell’Agro romano ed essa assume, pertanto, il nome di Ufficio speciale per il Tevere e l’Agro Romano.
L’archivio dell’Ufficio è pervenuto all’Archivio di Stato di Roma negli anni ‘90 del Novecento dall’Ufficio speciale del Genio civile per il Tevere e l’Agro Romano del Ministero dei Lavori Pubblici, in due distinti versamenti oggi conservati presso la sede decentrata dell’Istituto, in via di Galla Placidia 93. L’attuale fondo è strutturato in due specifiche sezioni: il primo versamento (1869-1966), della consistenza di 458 buste inventariate; il secondo versamento (1920-1984) della consistenza di 1209 buste e 137 registri descritti sommariamente in un elenco di versamento manoscritto e di 160 ml. di documentazione non ancora ordinata pervenuto all’Istituto il 22 luglio 1999.
Nel suo complesso la documentazione riguarda sia lavori di costruzione, sistemazione, consolidamento e manutenzione idraulica delle sponde e dell’alveo urbano ed extraurbano del Tevere, sia opere di bonifica dell’Agro romano con le relative infrastrutture (ponti, acquedotti, sorgenti, viabilità). All’interno dei fascicoli le tipologie documentarie sono molteplici e di natura diversa: corrispondenza, relazioni tecniche, libretti dei lavori, elaborati grafici, fotografie, fino ai contratti con i relativi allegati.
L’importanza che questo Fondo riveste per la storia urbanistica e architettonica di Roma, dal momento in cui diviene capitale dello Stato unitario fino allo sviluppo urbano del secondo dopoguerra, ha spinto l’Archivio di Stato di Roma a mettere in campo una serie di iniziative per la sua valorizzazione, col duplice intento di far conoscere il prezioso patrimonio documentale e di renderlo fruibile anche come strumento fondamentale per la tutela e la manutenzione del patrimonio costruito, in un momento in cui la fragilità del territorio ritorna di drammatica attualità.