Cronaca e tempo libero
Fotografo amatore di grande talento, Giuseppe Primoli (Roma, 1851-1927) documentò, tra l’altro, la trasformazione sociale e urbanistica della Roma divenuta da poco capitale d’Italia.
Sempre nel cuore dell’azione, Primoli si distinse per la capacità di catturare l’attimo attraverso il suo obiettivo. Che si trattasse di una scena di mercato, di un matrimonio reale, di una manifestazione di piazza o di una corsa di cavalli all’ippodromo, Primoli era lì, pronto a immortalare ogni istante con la sua macchina fotografica. Documentò gli eventi di richiamo mondano e la vita quotidiana in città e nella campagna circostante, mettendo in evidenza gli squilibri e i contrasti della società: le sue immagini sono testimonianze preziose della storia di Roma in quel periodo cruciale di profonde trasformazioni.
Tra i numerosi eventi fotografati da Primoli vi fu la prima manifestazione per la festa internazionale dei lavoratori che si svolse a Roma, in piazza Santa Croce in Gerusalemme, il primo maggio 1891. Davanti ad una folla di uomini e donne di ogni età, si tenne un acceso comizio, animato dagli interventi degli onorevoli Luigi Ferrari, Antonio Maffi, Salvatore Barzilai e Amilcare Cipriani. La giornata, tuttavia, si concluse in tragedia, segnata da una sommossa e dalla carica della cavalleria, che lasciarono dietro di sé morti, feriti e arresti.
Ma Primoli non si limitò a documentare eventi di carattere sociale e politico. Il 14 maggio 1895, quando il nuovo teatro Politeama andò in fiamme, fu uno dei primi a intervenire con la sua macchina fotografica, documentando l’intervento dei Vigili del fuoco con due macchine a vapore alimentate da due serbatoi di nuova costruzione. Il teatro, costruito appena qualche mese prima, andò completamente distrutto e al suo posto, pochi anni dopo, nel 1898, inaugurerà il nuovo Politeama Adriano che sarà costruito non più in legno ma in muratura e cemento armato.
Le fotografie di Primoli costituiscono oggi un patrimonio artistico e documentario di inestimabile valore conservato presso la Fondazione Primoli di Roma. L’archivio, costituito da circa 13.000 negativi su lastra di vetro, 318 album e migliaia di stampe all’albumina, è digitalizzato e disponibile online sul sito https://archivio.fondazioneprimoli.it/
Valeria Petitto